Reddito di cittadinanza: nuove anticipazioni governative

Reddito di cittadinanza sarà disponibile ai residenti da almeno 10 anni, quindi non solo ai cittadini italiani, spendibile solo in Italia, anche per i proprietari di  prima casa.

La somma verrà erogata tramite tessera sanitaria (quella col chip) quindi non arriverà su conto corrente o tramite assegno ma sarà erogato elettronicamente. Non si sa se per i cittadini “analogici” ci saranno altri modi di prelievo.

Non ci sono invece altre novità sulla platea degli aventi diritto già dal 2019: il reddito di cittadinanza, lo ricordiamo, sarà pari a 780 euro al mese e a regime è destinato a tutti coloro che sono sotto questa soglia di reddito.

Non si conoscono ancora eventuali requisiti di reddito, per esempio legati al possesso di immobili e patrimonio, e composizione del nucleo familiare (ISEE). Sembra tuttavia che il reddito di cittadinanza sia destinato ad essere compatibile con la prima casa di proprietà, sebbene con una decurtazione:

se si possiede un appartamento e si chiede il reddito di cittadinanza dai 780 euro verrà stornato il cosiddetto affitto imputato, quindi dai 780 euro dei redditi zero si arriverà a circa 400 euro.

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha anche confermato le limitazioni di utilizzo. In parole semplici, con il reddito di cittadinanza si potranno pagare consumi primari come la spesa, le medicine o l’affitto. Di Maio ha aggiunto che le somme andranno necessariamente spese in Italia.

Ricordiamo infine che, in base alle diverse anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2019, il reddito di cittadinanza non dovrebbe partire da gennaio, ma da marzo o aprile. Nel frattempo, inizierà la riforma dei centri per l’impiego: i destinatari del sussidio dovranno seguire un programma di reinserimento lavorativo e sociale.

Fonte: PMI